domenica 3 novembre 2013

L'accudimento sonoro


di Elisabetta Ciancaleoni

Stare con i bambini in musica è un fatto tanto semplice quanto naturale.
Nel tempo in cui viviamo, un tempo spesso saturo di tante sonorità, si rende necessario riabituarci ad esso  o meglio considerare un nuovo uso del musicale,più attento e più ecologico.
Si considera ecologico il fare della musica uno strumento in grado di  accompagnare in modo sano la quotidianità e comprendere il contributo del musicale nelle prassi di cura ed educazione ai bambini.
 Quando incontro le mamme dei corsi di accompagnamento alla nascita, nei nostri percorsi musicali, il primo passo è guidare la persona verso l'incontro con la propria esperienza di accudimento sonoro: come noi per primi siamo stati accuditi anche in termini sonori? 
qualcuno cantava noi canzoni, recitava filastrocche?
a volte questi ricordi sono presenti, altre no…..è un dato reale che ci aiuta a comprendere le nuove generazioni ed a porre in atto nuove buone prassi di cura dei piccoli.
Si rende necessario però, oggi, apprendere l’accudimento sonoro che altro non è che un modo semplice ed utile di prendersi cura dell’altro (e di sé) con il suono, intonare un canto nei momenti di gioia, di gioco o di tristezza, nei momenti di coccola o di quotidianità , conoscere e riconoscere la propria musicalità e saperla condividere con chi ci è accanto, saper valorizzare  e apprezzare anche il silenzio, come spazio accogliente che può riempirsi di musica.
Costruire un repertorio di canti, filastrocche che venga reso proprio e non rimanga nei libri, o nei cd, ma faccia parte del bagaglio personale della persona, rappresenta certamente l'occasione per una relazione ad alto contatto: la musica , il canto nella relazione con i più piccoli richiedono sguardo, contatto fisico, condivisione di un tempo condiviso denso di emozione e scambio reciproco.
Ma perchè tutto ciò diventi reale, e sia realmente fruibile, la musica deve essere vissuta su di sé, essere praticata, anche in percorsi appositamente predisposti affinchè se ne colga, nell’esperienza diretta, il grande potenziale espressivo e comunicativo, il significato sociale e socializzante, lo spessore emotivo.

Oggi anche l'educazione musicale più vincente è quella che tende, nel suo fare, verso un recupero del sentire del corpo, come luogo di partenza e di arrivo della propria musicalità : vivere il suono spontaneo, improvvisare, fare-essere ritmo, esprimere il sentimento in musica…laddove il corpo, nella sua unità di materia e psiche, si esprime senza vincoli e censure, la persona è una nel suo sentire ed essere creativa.
il benessere personale nasce infatti dal sé che si esprime liberamente, autenticamente, in profondità, ma sempre con facilità..e con leggerezza.
I bimbi di queste nuove generazioni chiedono una strada che li porti ad essere uno, nella loro unicità, che dia loro spazio, tempo e ascolto. Che insegni come vivere e far propri questi importantissimi aspetti dell’esperienza.
Mostrare una strada, e percorrerla insieme al contempo, è dunque il nostro primo dovere di genitori ed educatori.