martedì 11 giugno 2013

Lo Spazio del Far Musica. Suggerimenti nella relazione con i più piccoli.




Il suono rappresenta per bambini un significativo spazio/tempo vitale, una  risposta a motivazioni interiori profonde e l’opportunità per un completo sviluppo affettivo e simbolico. L’esperienza musicale, in virtù di queste qualità può dunque trasformarsi in un efficace strumento di promozione educativa. 
Fare musica insieme ai bambini significa creare quel clima di affetto e accettazione necessario per incoraggiare la fiducia in sé, aiutare il bambino a sperimentare come il suono possa rappresentare un elemento molto importante nel rapportarsi con la realtà : quella dentro e  quella fuori di sé.
L'esperienza musicale, ascoltata o prodotta, permette un gioco continuo di "rimandi" tra il vissuto interno e quello esterno.
Gli strumenti da utilizzare con i più piccoli sono semplici ed accessibili: filastrocche, ninne nanne, canti, non-sense, giochi ritmici con il corpo e gli oggetti... questi elementi rientrano nel campo della musica attiva cioè  quella che viene creata "attivamente" appunto, dalle parti in gioco nella relazione.
Tra tutti, la voce è lo strumento principe: essa permette di comunicare in modo naturale e diretto aspetti di sè e coinvolgere, grazie a questa autenticità, l'altro in maniera totale ed immediata.
Nel canto infatti anche chi ascolta con-vibra (o vibra-con) agevolando l'aspetto più empatico del musicale, non è un caso se possiamo affermare che il canto "incanta". 
I canti, se hanno un testo, possono descrivere, narrare, ambientare paesaggi emotivi; il loro
"riuso"  ha come obiettivo primario quello di creare persone capaci di ascoltare, di capire la musica, di comunicare attraverso di essa, di fare musica nelle loro famiglie e con gli amici.
Le principali funzioni d’uso  di filastrocche e canzoni sono : ludiche ( cantilene che accompagnano il gioco nelle sue diverse espressioni) ricreative o di intrattenimento ( filastrocche recitate in vari momenti della vita sociale, alcune con l’intento di divertimento) o più propriamente didattiche e d’insegnamento. Alcuni canti e filastrocche possiedono compiti più precisi, come  far addormentare,attirare l'attenzione o impegnare nel gioco.
Attraverso il cantare, il suonare, il danzare ( muoversi su brani musicali) è possibile progettare una valida proposta educativa, focalizzando l’attenzione sul piacere che i bambini possono trarre dall’ attività musicale.
E' il piacere, infatti, l'aspetto in grado di permettere l’assimilazione dei modelli musicali della propria cultura. 
I tre aspetti del far musica, inscindibili nell’ educazione infantile, sono:
  • ritmo ( come organizzazione temporale )
  • il movimento
  • gli strumenti musicali
Le filastrocche, e gli altri generi, possono contribuire al processo dinamico verso la crescita e l’autonomia del bambino. Contribuiscono ad esempio allo sviluppo del linguaggio. A tale proposito Roberto e Ester Seritti, (1983) scrivono:
"Se l’apprendimento del linguaggio verbale trae la sua origine dall’ ascolto delle prime lallazioni verbali, l’apprendimento di quello musicale trova il suo riscontro nelle prime lallazioni cantate che fanno parte del patrimonio musicale, sociale, ambientale, linguistico e dialettale, storico ed etnico del popolo.(…)"
Lo spazio del far musica insieme, nella scuola di ogni ordine e grado, nell'educazione in genere, nelle famiglie, rappresenta per i bambini una straordinaria occasione per apprendere empiricamente come la musica rappresenti un'eccellente mezzo di espressione e comunicazione.