È creativo colui che ha
intuizioni, chi riesce a vedere cose mai viste prima da nessun altro,
chi riesce ad udire cose mai
viste prima da nessuna altro, in questo caso vi è creatività.
Osho
Il seguente contributo pone la sua riflessione al ruolo
del musicale come attivatore
delle risorse personali espressive e creative, il contesto è quello
dell’improvvisazione di gruppo all’ interno della programmazione degli incontri
di musicoterapia.
In particolare esso volge il suo sguardo verso due ambiti: l’essere ed il creare, concepiti come micro-cosmi identificativi del percorso compiuto dalla persona
verso l’incontro tra il sé e la manifestazione della propria
espressività.
Ogni proposta sonora di
origine naturale, artificiale e strumentale crea nell’essere umano degli stati
di attivazione, delle risposte
comportamentali, delle sagome
gestuali che possono essere percepite
più o meno consapevolmente da chi le vive, ma che sono sempre e comunque
reali.
Il suono, per esempio, modifica la frequenza del battito cardiaco, la profondità della
respirazione, induce nuovi atteggiamenti posturali, cinetici, sensoriali, che rendono manifesto quanto è stato vissuto
dalla persona a livello somatico e
psichico.
La relazione suono-essere ha, per l’uomo, una caratteristica
di circolarità, torna cioè al punto dal quale parte, l’individuo che si pone in
relazione del suono da lui prodotto sia come ricevente che come emittente.
La per-sona è soggetto
che suona-per (Lowen): esso suona anche dentro di sé, mentre
al tempo stesso si pone in risonanza con quanto lo circonda e per mezzo di questa sua presenza sonora al
mondo materializza il suo stesso modo di
esistere e di comunicare.
Attraverso l’esperienza musicale recettiva, o attiva che
sia, l’uomo sonoro costruisce senso con
e intorno alla musica (Gino
Stefani) soddisfando la ricerca di
significato posta al centro della sua esperienza esistenziale.
Creare ed essere si
pongono su due piani strettamente interconnessi.
Il primo è legato al dato tangibile della creazione
musicale e artistica come realtà che prende forma nel fare.
Il secondo legato al
nucleo profondo della persona, sede di desideri, istinti vitali, attitudini, e
che proprio in questo creare, manifesta i tratti significativi della sua
essenza.
Ma vediamo ancora più a
fondo:
Il creare è concepire
l’evento musica nella sua globalità ed
anche scomporlo nelle parti che lo costituiscono, nel valore sinestesico sostanziato
nella connessione con diversi linguaggi espressivi,non solo quello musicale, affinchè
un suono prodotto ed ascoltato possa liberarsi, secondo associazioni
individuali, in colori, odori, gesti, parole e dalla sua immaterialità possa
così rendersi presente.
È vivere la musica come elemento in grado di stimolare
enormemente le risorse personali della persona, in quanto capace di favorirne l’espressione, la condivisione,
l’organizzazione e la manifestazione al
mondo.
È fare musica non solo attraverso
gli strumenti musicali, ma anche con la voce-parola, il corpo, il segno grafico, il gesto, perché
in primis è la persona nella sua globalità espressiva : una nella molteplicità dei suoi linguaggi. Creare
come affermare al mondo la propria esistenza,
e rinnovarla per mezzo di un prodotto, (pensiero- emozione) che diventa
forma e che rappresenta il ricordo di quell’atto creativo primo che è stato la
nostra venuta al mondo.
L’essere
Rappresenta tutti i percorsi che la
persona compie verso se stessa e all’incontro
con se stessa, secondo il manifestarsi nella propria unicità.
Vie soggettive che
vedono la centralità dell’uomo che nel suo processo creativo è singolare
protagonista, in grado, inoltre di accogliere, comunicare e creare a partire
dalla musica che emette e riceve su di sé.
L’essere si sostanzia in una nuova concezione del materiale sonoro
come luogo e occasione d’incontro della persona con la sua autenticità, ambito
di un nuovo sapere di sé e delle proprie potenzialità e quindi terreno fertile
all’evoluzione personale in quanto ogni nuova conoscenza, aggiungendo sempre qualcosa
di più al proprio stato ne rappresenta la concreta evoluzione.
Dunque ogni
manifestazione creativa della persona, è
un atto unico e irripetibile, è la sua voce, è il suo dire al mondo: “ IO CI
SONO” .
Qui è la rinascita. Nel
momento in cui noi affermiamo al mondo che ci
siamo, ogni atto creativo che compiamo ci permette di ri-essere, mostrando nuovi aspetti di noi, a volte orizzonti ampi e
non considerati.
Tutto questo è essere e creare in musica.
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